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Recensioni

Ed è la musica, con fruscii di vecchi grammofoni, a fare da sfondo alle vicende del protagonista. Un racconto ritmato ed ironico con personaggi visionari che si muovono in scenari a metà tra fiction ed elementi di realtà. Come l’affascinante personaggio del fuorilegge Butch Cassidy, una sorta di Robin Hood, a capo del leggendario Mucchio Selvaggio. Storie nella storia.

Elisabetta Pina – ViaggiinBenessere – 7 settembre 2010

Morelli riesce a dare al tutto un tocco di fiaba lieve e ironica, a trasmetterci la sua passione per il Sudamerica, la sua conoscenza diretta di quel mondo e l’amore per quelle figure di piccoli grandi sognatori che stanno alla base del romanzo di viaggio, ma che pochi autori riescono a disegnare con intensità.

Panorama – 6 settembre 2010

Le atmosfere nostalgiche di certi film come C’era una volta in America o la leggenda del pianista sull’Oceano. Il realismo amaro dei romanzi di De Lillo, la mistica western alla Butch Cassidy and The Sundance Kid e quella della lirica italiana evocata dalla voce di Caruso: Amori, altopiani e macchine parlanti di Gianni Morelli à il romanzo picaresco che miscela tutti questi ingredienti regalando, pagina dopo pagina, avventuare, paesaggi, personaggi che tanta cinematografia e letture ci hanno reso familiari. L’autore ha soggiornato a lungo in America Latina e ha ideato collane di libri di viaggio. Le suggestioni e le esperienze di vita e dei luoghi confluiscono in questo romanzo in cui dà prova di grande talento narrativo.

Katia Trinca Colonel – Corriere della Sera (Como) – 30 giugno 2010

Che i viaggiatori siano anche buoni narratori non à sempre vero, ma quando lo è il risultato è una bella, grande narrazione. Come questa di Gianni Morelli con Amori, altopiani e macchine parlanti. Una grande passione per i viaggi dunque, e per la geografia, passioni trasfuse da Morelli in un romanzo che è un caleidoscopio di storie, un movimento continuo di azioni, il procedere di un’esistenza lungo le coordinate di una geografia conosciuta e al tempo stesso tutta da scoprire. Nove anni, tanto dura il viaggio avventura del protagonista del romanzo, pagine che hanno i tratti e le movenze di un divertente e surreale melodramma in cui gli attori entrano e escono di scena, si intrecciano e ricompaiono nell’intricata trama di una vita che, come in tutti i bei racconti, è lo specchio della vita di ciascuno. Libro di viaggio da leggere in viaggio, questo di Morelli, che del viaggiatore e narratore conosce bene la principale caratteristica: la visionarietà. Visione e passione muovono tanto i viaggi quanto la narrazione, sia il viandante che il narratore cercano mondi possibili, e la passione, ci dice Morelli assieme al suo personaggio, è il motore che spinge a cercare sempre nuovi orizzonti.

Pietro Spirito – Il Piccolo – 23 giugno 2010

Un libro che ci porta lontano dalle macerie morali del ‘900 e ci racconta le sue fiabe. Una scrittura dolce ma graffiante, un’avventura in quei confini del mondo che possono essere ovunque. Una lettura obbligata per chi continua a sognare senza aver smesso di pensare.

Gian Paolo Serino – Le recensioni di Satisfiction ‘soddisfatti o rimborsati’. Il Blasco – 28 maggio 2010

Ad affascinare, in Amori, altopiani e macchine parlanti, è anche l’intima conoscenza dei luoghi che il romanzo attraversa. Ma con questi paesaggi e le avventure dei fragili eroi che li percorrono, Gianni Morelli ci regala soprattutto, pagina dopo pagina, quella capacità di sognare che hanno solo i visionari. Questo romanzo è dedicato a loro.

Pietro Ricciardi – www.mondointasca.org – 20 maggio 2010

Nel libro si parla di amori non convenzionali, dell’enorme potere della musica, del viaggio come percorso dentro e fuori di sè. Alla fine viene fuori un messaggio di speranza, disincantato ma forte. I luoghi più vari e sperduti del mondo acquistano nella lettura del romanzo la dimensione della ricerca di se stesso e del senso ultimo delle cose. I tanti luoghi che si incontreranno, nel viaggio di Viani, sono tutti luoghi di grande suggestione. Gli intrecci narrativi scorrono via lisci, nonostante la trama si sviluppi in ramificazioni diverse. Ottimo il ritmo e buona l’ironia. Bello il finale.

Giorgio Boratto – www.agoranews.it – 27 marzo 2010

Non è Dagli Appennini alle Ande perchè non ha la grevità deamicisiana nonostante il richiamo del migrante e della cordigliera. Non è un romanzo d’avventura, pur nell’inganno breve dell’apparenza e dell’evocazione di un titolo ammiccante quale Amore, altopiani e macchine parlanti. È un viaggio iniziatico questo che ci indica Gianni Morelli, affidato al suo alter ego, il Viani De Luca che, come Antonin Dvorak nella sinfonia Dal nuovo mondo, passa al di là dell’oceano e mette piede sulla terra dove tutto, forse, è possibile. Ora, sono miniere di stagno e haciendas, c’è Cuzco che guarda agli eterni dei del sole, c’è ancora l’Aida celeste che evapora mentre i bauli dei costumi si rinserrano racchiudendo il buio. Fedele o infedele, che importa, se è comunque storia, diario minimo, affabulazione e molto di più? Morelli quasi fa un miracolo. Anzi, lo fa.

Donatello Bellomo – L’Arena – 25 marzo 2010

Ci sono libri di viaggio e viaggi di libri di un tempo senza tempo. Un classico e una rarità. La seconda capita in Amori, altopiani e macchine parlanti, che sintetizzare fa male come un mal di pancia notturno. Meglio un accenno o un tratto di matita che viene via con la gomma, assecondando quella ‘capacità di sognare che hanno solo i visionari’, cui Morelli dedica questo romanzo. […]

Francesco Paternà – Alias. Il Manifesto.  19 dicembre 2009

[…] Ma una volta saputo che il cranio dell’uomo di Piltdown (l’anello mancante) era costruito con denti di scimmia, mastice e potassio bicromato; che anche il timido Chatwin si inventava vie sonore, testimoni e leggende stupefacenti; che le famose Lonely Planet sono scritte anche da autori che non hanno mai visitato i luoghi descritti; che forse l’Apollo 11 è sbarcato su un set di Stanley Kubrik, una volta saputo tutto questo, e molto altro, allora, per raccontare un Sudamerica reale e fantastico, vissuto e immaginato, perchè non un romanzo?

VS Viaggiare Scoprire. dicembre 2009

Le donne, la musica, il viaggio: tre temi che fanno la storia e che si influenzano l’un l’altro. Le donne,  e allo stesso modo la musica, sono punti di partenza e allo stesso tempo di arrivo del viaggio. La storia è ambiziosa, ricca di azione e personaggi, anche originale nel far convivere fiction con elementi e personaggi reali (il fuorilegge Butch Cassidy, l’ascesa della Victor Company e la figura di Caruso). Tuttavia questa pienezza contenutistica a tratti disturba, non sempre la storia è equilibrata e coerente: spesso viene da chiedersi dove il narratore voglia condurre il lettore. Nella premessa Amori, altopiani e macchine parlanti è un ottimo romanzo, che tuttavia viene gratuitamente arricchito di tematiche (non ultima quella musicale) che lo trasformano anche in romanzo di avventura (vedi il famoso rapinatore) e in storia d’amore. Essendo questo gioco di generi non pienamente riuscito, si risolve in una lettura non completamente entusiasmante.

Caterina Seneva – CKBlog – www.de.wordpress.com/tag/bucherwelten/ – 28 maggio 2010

Gli chiese se era disposto a cantare per lui. Per registrare la sua voce nelle talking machines.

Chiara Munafà – Business People ? dicembre 2009

[…] Gli amanti della musica saranno avviluppati dal racconto di come queste macchine che riproducevano celebri romanze d’opera abbiano successo nel mondo degli indios. Gli amanti della geografia scopriranno, con meticolosa ricchezza di dettagli, un viaggio che suggerisce una partenza immediata per ripercorrerne ogni metro. Gli amanti della lettura conosceranno un narratore chiaro, disinvolto, che riesce a farsi leggere senza compiacersi dei dettagli del sesso, anche se il protagonista della storia à uomo di solida virilità. […]

Daniele Rubboli – Gli Amici della Musica – dicembre 2009

[…] è il canto registrato, ripetibile, imperdibile, che fa incontrare i vari personaggi del racconto, tutti forestieri, tutti estranei, tutti in fuga. Sono incontri aperti all’amore, all’amicizia, alla tregua. Per poco. Il viaggio attraverso terre impervie e accordi difficili non si ferma. L’incontro è l’anticipo dell’abbandono. La ricerca deve superare le contraddizioni, quelle delle coppie che si lasciano, quelle tra gli uomini che si combattono, che incrudeliscono l’uno contro l’altro, criollos contro indios. E poi quelle tra gli uomini e lecose, le terre violate, gli spiriti nascosti sulle Ande. E allora anche la voce, quella amata e registrata, non basta più. Occorre che sia voce della vita, non della macchina, la viva voce, un’Opera vera nella quale trovino posto vincitori e vinti, uomo e natura. Potrà mai esistere un’Opera di questo tipo?

Giorgio Colombo – Galatea. dicembre 2009


Un viaggio nel tempo nelle geografie del romanzo di Gianni Morelli. A tenerci compagnia le location dei concerti di Enrico Caruso e le derive sudamericane di un pericolo pubblico più vicino a Robin Hood che al Mullah Omar: Butch Cassidy.

Claudio Agostoni – Jalla Jalla e Onde road -Radio Popolare – 28 novembre 2009

Viaggio magico alla ricerca di un sogno.

Roberto Mottadelli – www.infinitestorie.it – 23 novembre 2009

[…] Un romanzo fresco e colorato, in cui l’autore interviene poco come voce fuori campo, lasciando spazio all’azione e alle avventure entusiasmanti delle sue creature e dei loro sogni.

Giorgia Martino – Almanacco della Scienza – novembre 2009

[…] Viani insegue, insieme, l’amore di tre donne da sogno e il suono ammaliante della voce di Caruso, affascinato dalle nuovissime macchine parlanti, i grammofoni attraverso i quali gli giunge ovunque il canto del tenore. Nella speranza di poter avvicinare il proprio sogno alla voce di Caruso. Così i luoghi scoperti, gli eroi e le donne, la musica e le passioni si intrecciano e offrono un racconto affascinante, che si svolge attraverso il mondo intero.

Giorgio Oldrini – Consumatori Coop. novembre 2009

Il protagonista si chiama Viani, parte da New York nella primavera del 1900, finisce in Patagonia […] Su questo sfondo variopinto, mentre dai grammofoni gorgheggia Caruso, si snodano tre avventure sentimentali […]

Patrizia Guariento – TV Sorrisi e Canzoni – 24 ottobre 2009

Amori, altopiani e macchine parlanti. Impossibile resistere a un titolo tanto bello: quello del romanzo di Gianni Morelli. Che mantiene il fascino di questa promessa in una trama di viaggi, avventure, ricordi e bassifondi. […] Perchè Butch Cassidy and the Sundance Kid? Leggete il libro.

Massimo Morello – www.bassifondi.com – 21 ottobre 2009

Che bella sorpresa questo romanzo di Gianni Morelli […] La sua storia si apre su Enrico Caruso a San Pietroburgo e, subito dopo, con Viani Deluca, il protagonista, che canta arie della Boheme sui marciapiedi di New York, in una sera di primavera del 1900. […]

La musica, i primi grammofoni, la voglia di avventura e l’amore sono gli ingredienti su cui punta questo romanzo […] in un sapiente montaggio narrativo.

Carlo Martinelli – L?Adige – 17 ottobre 2009

Ci sono persone capaci di incantare, di regalarci emozioni rare e profonde attraverso le loro parole. Di Gianni Morelli, […] credo di invidiare, prima di tutto, quanti lo hanno come amico, poichà immagino sia un’esperienza straordinaria semplicemente stare ad ascoltarlo. […]

Ma questo romanzo […] dove l’avventura, la bellezza, la sensualità e il mito del viaggio si incontrano, ha qualcosa di straordinario, e riuscirà ad affascinarvi fin dalle prime righe, tra l’Aida di Enrico Caruso e le melodie napoletane del protagonista […] In un meraviglioso intrecciarsi di musica, amore, sogno e illusione […]

Elisa – www.lastanzadeilibri.com – 16 ottobre 2009

Viani Deluca ha una testa giovane affollata di sogni confusi e un biglietto di terza classe sul piroscafo per New York. Suoi compagni di traversata: le stelle dell’Atlantico, l’improvviso innamoramento per una donna e la passione per la musica, che nel nuovo mondo diverrà dirompente. […]

Gloria Bellini – www.liricamente.it – 14 ottobre 2009

[…] A sorpresa i titoli di coda svelano che quasi tutti i personaggi sono esistiti, anche i più stravaganti. Morelli ne ha seguito le tracce nelle montagne, nella pampa e negli archivi, ne ha conosciuto i discendenti. […] usa fonti e mappe con ironia – si sorride spesso – […]

Sylvie Coyaud – D, La Repubblica delle Donne – 10 ottobre 2009

[…] un viaggio di nove anni che comincia a Manhattan e finisce sugli altopiani peruviani, passando per Buenos Aires, la Patagonia, la Bolivia.

www.homelink.it – ottobre 2009


Studi, ricerche, indagini, interviste condotte nel corso di numerosi viaggi in Sudamerica hanno via via delineato scenari e vicende di questo libro. […] Una narrazione colorita con giusta misura, tra duelli di macchine parlanti e prove di canto in riva al Titicaca, tra momenti in cui la vita di Viani sta ‘rotolando via come una manciata di terra secca’ e altri in cui vive nel bel mondo e deve ‘praticare un paio di nuovi fori nella cintura’, felice e lontano dalle sue donne. […]

Paolo Petroni – ANSA – 25 settembre 2009

[…] un romanzo costruito su quattromila metri di emozioni, di idee e anche di febbre […]

Giulia Fossà – Nudo e crudo – Radio Uno – 24 settembre 2009


[…] Gianni Morelli si colloca in un territorio vergine per la narrativa italiana: quello del romanzo d’avventura tanto caro alla tradizione anglosassone, soprattutto americana. L’operazione coglie nel segno: Amori, altopiani e macchine parlanti è un appassionante susseguirsi di storie all’interno di un’unica grande storia che è la rincorsa di un sogno.

Filippo Carrara – www.ilovebooks.it – 23 settembre 2009

Avventuroso, sensuale, imprevedibile: una voce nuova della narrativa italiana.

Il Libraio – settembre 2009